L’arte di stampare i libri: in Italia una delle tipografie più antiche.

In provincia di Torino si trova una delle officine tipografiche più antiche del mondo, Tallone. Una storia di amore per i libri che unisce una famiglia di oggi, e che ha un affascinante passato alle spalle…

Un recente reportage della Stampa ci porta ad Alpignano, in provincia di Torino, dove ha sede una delle officine tipografiche più antiche del mondo, gestita dalla famiglia Tallone, con il 63enne Enrico e la moglie Maria Rosa, e i figli Eleonora, Elisa e Lorenzo, oltre alla “fedelissima Graziella, maestra nell’arte della legatoria con ago e filo”.  Come racconta il quotidiano, si tratta di un luogo unico, con “i cassetti tipografici, i banconi del settecento, i caratteri fusi direttamente dai punzoni originali: insieme a una folta schiera di amici e appassionati è questa l’eredità che Enrico si è trovato tra le mani a 14 anni, alla morte del padre”. Fu infatti un ex libraio, Alberto Tallone (che ha dato anche il nome al carattere), il fondatore, nel 1938, della casa editrice omonima. Come si racconta sul sito ufficiale della casa editrice, il fondatore, figlio del celebre pittore Cesare, fu allievo di Maurice Darantiere, il cui prestigioso tipografico a Châtenay-Malabry, appartenuto a sette precedenti generazioni di editori-stampatori, era ininterrottamente in funzione dalla fine del Settecento. “Tallone, che durante gli anni di apprendistato presso Darantiere (1931-1937) aveva mantenuto l’attività di libraio antiquario a Milano, fondò a Parigi nel 1938 la propria casa editrice, rilevando l’atelier dal maestro e arricchendolo con serie di caratteri classici, tra i quali i tipi Tallone® disegnati da lui stesso nel 1949 e incisi a mano su punzoni di acciaio da Charles Malin”. I volumi della casa editrice Tallone “sono composti interamente a mano, utilizzando i caratteri ‘di cassa’ tratti dai punzoni originali incisi direttamente da grandi artisti, quali Nicholas Kis (1650–1702), William Caslon (1693-1766) e, nel Novecento, Henri Parmentier e Charles Malin, che conferiscono alla stampa tipografica un fascino e una forza espressiva prossima a quella della calligrafia, in grado di esaltare il contenuto del libro”. “Il libro è un oggetto straordinario, il solo in grado di contenere materia che si trasforma in spirito: è l’affascinante alchimia che porta l’occhio a cogliere segni portatori di idee. Noi continuiamo con la stampa a mano non per folclore, ma perché è la tecnologia migliore per la chiarezza di lettura: è il nostro modo per essere ancorati al presente”, racconta questa famiglia di artigiani, abituata all’odore dell’inchiostro. (da Redazione “Il Libraio”).

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